Ciao ragazze! Nell’articolo parliamo di radiofrequenza, e più nello specifico di radiofrequenza frazionata, quella di competenza esclusivamente medica. Qualche tempo fa vi avevo parlato della versione “a misura di estetista” (qui), e cioè del trattamento che può essere svolto in istituto da parte dell’operatrice estetica, mentre oggi voglio darvi qualche informazione aggiuntiva sul sistema di funzionamento della tipologia più intensiva.
Le differenze
A distinguere la radiofrequenza classica e la radiofrequenza frazionata ci sono alcune caratteristiche precise che di seguito vi spiego:
La figura professionale
Come vi ho già anticipato nell’introduzione, la radiofrequenza frazionata può essere eseguita solo dai medici e non dalle estetiste.
Il manipolo
Nella radiofrequenza classica abbiamo un manipolo rotondo o piatto, mentre in questo caso è vi è la presenza di microaghi posizionati sulla superficie, che a contatto con la cute generano delle minuscole ferite per favorire il processo di rigenerazione dei tessuti. Il concetto alla base della radiofrequenza frazionata è simile a quello del needling, ovvero una piccola porzione di pelle viene lasciata integra per permettere di dare inizio al sistema di rinnovamento cutaneo grazie alla produzione di collagene, elastina ed acido ialuronico, gli elementi che fungono da sostegno per i tessuti.
Solitamente il trattamento viene abbinato al laser frazionato, che risulta però più invasivo e in grado di raggiungere temperature molto elevate (170°) a cui la radiofrequenza non arriva (60/65° max).
Inestetismi che lavora
L’antiage è l’effetto a mio avviso più interessante riscontrabile grazie alla radiofrequenza frazionata, ma è possibile ottenere risultati anche per quanto riguarda:
- Macchie;
- Lassità e atonia;
- Cedimenti;
- Ridefinizione del contouring del viso.
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Un bacio,
Isa.