Ciao ragazze! Oggi parliamo di un argomento molto controverso e discusso, ovvero quello dei cosmetici eco bio. C’è tantissima confusione in merito, non si capisce bene quali vantaggi e svantaggi abbia e come si possa essere effettivamente certi di acquistare un vero trattamento eco biologico anzichè un eco furbata.
Vediamo punto per punto tutto quello che c’è da sapere.
La lettura inci
Il mondo dei cosmetici naturali, ecologici ed ecosostenibili si basa fortemente sulla conoscenza e classificazione degli ingredienti, che in etichetta corrispondono alla dicitura “inci”.
Inci non è altro che l’acronimo di una parola inglese (International Nomenclature of Cosmetics Ingredients) che indica la nomenclatura utilizzata a livello internazionale per definire gli ingredienti cosmetici.
E’ un elemento che deve essere obbligatoriamente indicato su tutti i prodotti makeup, skin-care, body-care, nail-care, hair-care e qualsiasi altra cosa che rientri nella categoria di “cosmetico”, tuttavia ci sono alcune eccezioni: le matite labbra, ad esempio, per il loro formato ridotto, non hanno spazio a sufficienza per riportare l’intero inci. Ecco allora che in questo caso, non troverete gli ingredienti stampati sull’etichetta, ma bensì sul sito del produttore o sul packaging secondario (la scatolina contenitore).
Gli ingredienti cosmetici
Disodium Edta, Cetearyl Alcol, Bht, Petrolatum, Peg-10, Dimethicone, Cyclopentasiloxane, Glycerin, sono solo una piccolissima parte della molto estesa lista di ingredienti cosmetici che possiamo trovare in un prodotto. Sono nomi difficili da pronunciare, leggere e soprattutto da ricordare, e per i non addetti al settore, è davvero complicato riuscire a distinguerli, capire quale azione cosmetica quale impatto ambientale hanno.
Tuttavia per i consumatori di prodotti eco-biologici vige una chiarissima legge: no a siliconi, peg, paraffina, parabeni e ingredienti poco amici dell’ambiente.
Se sei fortemente convinta di voler sposare la causa, allora davanti a te c’è una grande strada in salita fatta di studio; probabilmente passerà anche qualche anno prima che tu riuscirai a capirci qualcosa in questa giungla selvaggia di ingredienti!
I termini
Se avete già avuto modo di approcciarvi a questo tipo di cosmetica, sicuramente non vi saranno nuovi termini quali “eco sostenibile”, “biologico”, “eco-friendly”, “ecodermocompatibile” o “equosolidale”. Ecco cosa significano veramente.
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NATURALE: il cosmetico naturale al 100% non esiste, se si escludono gli oli e i burri vegetali puri. Il termine naturale, in realtà, dice tutto e niente. A noi piace usarlo solo per indicare una filosofia e uno stile di vita probabilmente più “puro” o più vicino alla natura. Un prodotto che si definisce tale, può contenere estratti vegetali come l’Olio di Argan, ma allo stesso tempo anche siliconi o sostanze poco amiche dell’ambiente. Non c’è una legge che regolamenta il prodotto definito “naturale”.
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ECOLOGICO (o “eco-friendly”): un cosmetico è ecologico quando è fatto con componenti derivati da fonti rinnovabili, nel modo meno impattante per l’ambiente, derivati dal mondo vegetale e da chimica verde. E’ il più biodegradabile possibile, anche nel packaging.
- ECO-BIOLOGICO: e’ un cosmetico ecologico, nel quale gli ingredienti vegetali provengono da coltivazione biologica.
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ECO-DERMO-COMPATIBILE: e’ un cosmetico il più ecologico possibile, ma anche ipoallergenico e dermatologicamente testato.
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IPOALLERGENICO: il cosmetico testato “ipoallergenico” è caratterizzato dal bassissimo potere allergizzante ed è testato a tale fine. Attenzione però, perchè anche molecole come siliconi, paraffina e acrilati sono considerate non allergizzanti.
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EQUOSOLIDALE: i cosmetici ecquosolidali sono spesso, ma non sempre e non completamente, ecosostenibili nelle loro formulazioni. Garantiscono equità nel prezzo, continuità nei rapporti, rispetto della dignità e dei diritti dei produttori.
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GREEN CHEMISTRY (o chimica verde, o chimica amica): non esclude la chimica, ma sceglie la cosiddetta “green chemistry”, ovvero molecole sostenibili e biodegradabili non provenienti dalla petrolchimica.
Le certificazioni
Le certificazioni cosmetiche sono, almeno per i primi approcci, il metodo più sicuro per garantirvi di acquistare un prodotto senza inganni nascosti. Esse infatti hanno un notevole costo per l’azienda produttrice, e assicurano al consumatore finale il rispetto di importanti standard come la percentuale minima di ingredienti vegetali o di sostanze da agricoltura biologica, l’eliminazione di siliconi, paraffine, profumi e coloranti sintetici oppure l’utilizzo di imballaggi a basso impatto ambientale.
Ogni certificazione è a sè e ha delle precise norme, quindi non si può generalizzare su cosa sia permesso o vietato. Se volete approfondire dettagliatamente i criteri di ognuna, potete farlo tramite i rispettivi siti web.
Le più comuni e facilmente individuabili sui prodotti cosmetici sono: Icea, Natrue, Ecocert, Aiab, BDIH ed Eco Label.
Cosa ne penso?
Sono dell’idea che un prodotto debba avere un requisito fondamentale: la funzionalità. Quando riesco ad ottenere un risultato piacevole per le mie esigenze, sono già molto soddisfatta. Chiaramente sarebbe un plus se riuscissi a trovare un cosmetico piacevole ed allo stesso tempo ecosostenibile, ma non è affatto semplice.
I siliconi, solitamente bannati nel mondo dell’ecobio, contribuiscono fortemente a migliorare texture, piacevolezza e resa dei trattamenti, quindi individuare un’alternativa che garantisca le stesse performance è davvero complesso.
Per il momento ho articolato solo una breve infarinatura sul tema, ma se siete interessate ad approfondire ulteriormente, lo farò volentieri nei prossimi post.
Isa.