Ciao ragazze! Molto spesso mi capita di ricevere vostri messaggi o e-mail in cui chiedete il mio aiuto per valutare un’apparecchiatura e capire se possa essere un buon acquisto per il vostro centro estetico, ma darvi una risposta non è semplice. Un video in cui mi mostrate il macchinario o delle informazioni di carattere tecnico, non sono sufficienti per farmi capire bene le sue potenzialità e darvi un responso serio; perchè? adesso ve lo spiego, e vi do anche qualche suggerimento prezioso su cosa occorre tenere in considerazione quando volete comprare un nuovo strumento.
Non solo potenza!
La potenza che un’apparecchiatura può offrire non è il solo elemento su cui mi baso per valutarlo, e il primo suggerimento che vi do, è proprio di non considerare unicamente questo. Non siamo ingegneri ma estetiste specializzate che lavorano anche su macchinari d’estetica avanzata, e quindi dobbiamo capire innanzitutto quali effetti possiamo ottenere sul lungo termine; in particolar modo per i miei standard tengo in considerazione un lasso di tempo di circa un mese e mezzo, più o meno cinque/sei sedute, in cui valuto come opera la macchina. In queste settimane sarà vostro compito primario osservare attentamente i risultati sulle zone trattate per poi maturare una decisione.
Non accontentatevi di vedere il manipolo, le luci accese o un tessuto che si arrossa. Vi suggerisco di sperimentare e provare ad inserire l’apparecchio nel vostro metodo di lavoro, capire come interagisce con gli altri macchinari già presenti nel centro, verificare se ci sono le condizioni affinchè possa funzionare ottimamente e, partendo dalle basi, se voi siete in grado di sfruttarla a dovere sapendo riconoscere l’inestetismo della cliente.
Come comportarsi
Come comportarci quindi, per la scelta del macchinario? Il consiglio che vi do è di chiamare il rappresentante e chiedergli di lasciarvi lo strumento in istituto per un periodo di tempo che vi permetta di trattare una o due clienti, almeno un mese. In questi 30 giorni dovrete sfruttare al massimo l’apparecchiatura, che – aspetto fondamentale -, andrà inserita all’interno di protocolli ben definiti. Sapete come la penso, e voglio assolutamente ricordarvelo: se fate lavorare solo la macchina senza dare una logica all’operato, i risultati saranno limitanti! Mi raccomando, quindi, a procedere con una metodica.
Ultimo, ma non per importanza, consiglio che vi do, è di provare a sperimentare l’apparecchio su delle modelle con diverse tipologie di gravità dello stesso inestetismo, così da avere un vero e proprio metro di valutazione.
Per oggi è tutto! Ma prima di salutarvi vi ricordo che se avete dubbi sulle tecnologie estetiche, sui protocolli tecnici o sul riconoscimento degli inestetismi, a marzo 2019 ricomincia il master Wellting con il Training 1, dove affronteremo proprio questi argomenti. Trovate in basso il form da compilare per essere ricontattate senza impegno!
Un bacio,
Isa.