Ciao ragazze e bentornate sul blog! E’ passato un pò di tempo dall’ultimo articolo (qui – abbiamo parlato di fangoterapia), ma le continue novità di Narcisa (il primo centro estetico pilota di Wellting), mi costringono a dover concentrare le mie energie verso altre direzioni.
Oggi finalmente sono riuscita a ritagliare mezz’ora di tempo per noi; parleremo di bendaggi, e più nel dettaglio, di come potenziarli grazie a 4 idee di personalizzazione del trattamento.
Non perdiamoci troppo in chiacchiere (per quello vi aspetto sul mio canale Instagram e su Isa Community) e iniziamo subito!
Potenziare un bendaggio
Quali bende utilizzare
Prima di entrare nel vivo dell’argomento, voglio darvi alcuni suggerimenti per una scelta intelligente delle bende da acquistare:
- Scegliete bende riutilizzabili e non già imbevute, così potrete decidere come arricchirle a seconda delle esigenze della cliente. Al termine di ogni lavoro andranno lavate e disinfettate con appositi presidi per poi essere nuovamente pronte per un’altra cliente;
- L’altezza delle bende deve essere medio/grande, in modo da permettervi di avvolgere l’intero corpo senza utilizzarne una quantità esagerata;
- Optate per tessuti più spessi anziché troppo leggeri.
Azioni di trattamento
Il bendaggio credo rientri tra i trattamenti estetici più versatili e meno invasivi, con cui possiamo potenziare o completare un lavoro sul corpo delle nostre clienti. Ecco alcune idee di utilizzo:
- Drenaggio dei liquidi: i Sali del Mar Morto disciolti nell’acqua sono particolarmente utili in un’azione lipolitica da effettuare dopo macchinari come l’onda d’urto;
- Stimolazione del microcircolo/shock termico: in questo caso puoi sfruttare la fangoterapia, ricoprendo l’intero corpo di un fango scelto appositamente per il caso specifico. Opta poi per bende calde imbevute di acqua ed oli essenziali, o fredde imbevute di liquido alla canfora ed oli essenziali.
Ricordate che gli oli essenziali sono un ottimo jolly per potenziare i trattamenti a base di fanghi, creme o oli vegetali!
Ci vediamo al prossimo post.
Un bacio,
Isa.